Intervista alla titolare di Edilgreci Roma: parla Sabrina Traversi, la nostra prima “Woman in…work

Trent’anni di edilizia in rosa

Per molti clienti del centro edile di Via della Lite 190 a Roma, il suo è un volto ben noto: Sabrina Traversi è infatti la titolare, insieme al marito Giovanni Greci, di Edilgreci.

Edilizia: sostantivo maschile singolare

Trent’anni fa Sabrina e il marito Gianni decisero di rilevare insieme il centro edile della famiglia Greci, di ampliarlo e rinnovarlo. Sabrina all’epoca aveva un impiego come tecnico di laboratorio, ma non ci pensò due volte a buttarsi anima e corpo in questo nuovo progetto famigliare. Erano anni in cui il settore edile era florido, in forte crescita. Il progetto Edilgreci era un’occasione imperdibile.

Ma l’edilizia era anche un settore prettamente maschile, dove le donne avevano davvero pochi spazi di crescita e pochissima considerazione: “La questione più difficile è far comprendere che ho competenze specifiche, sono informata, esperta e aggiornata. – racconta Sabrina – Ora molto meno, ma accade ancora, in diverse occasioni i clienti che hanno bisogno di consigli tecnici, mi chiedono di poter parlare con un uomo. È piuttosto deludente dopo tanti anni, ma non perdo occasione per ricordare loro che sono veramente più competente di alcuni uomini”.

“Quando ci sono da fare lavori pesanti, caricare un sacco, spostare del materiale, i clienti non vogliono me ne occupi io – prosegue Sabrina – ma non hanno idea di quanto io possa fare e faccia ogni giorno nel mio centro”.

È proprio Sabrina in Edilgreci a partecipare a fiere e corsi di aggiornamento: “Molti clienti nuovi pensano che io mi occupi di amministrazione e contabilità, come se una donna in un centro edile possa occuparsi solo di quello, o al massimo dei box espositivi. Sorrido al pensiero di tutto il lavoro che svolgo qui, le mie sono mansioni più disparate”.

“Quando partecipo ai corsi di aggiornamento o formazione, sono sempre una delle poche rappresentanti dell’universo femminile. Mai capito se gli uomini ci guardino con pietà o ammirazione” aggiunge ridendo.

Alle mie tre figlie non consiglierei di intraprendere questa strada

Sabrina non è sicura che consiglierebbe alle sue tre figlie (che hanno scelto autonomamente altri percorsi di vita ndr) di fare la sua stessa scelta: “È vero che oggi forse il mondo è cambiato e ha una mentalità più aperta che permetterebbe loro di fare meno fatica per raggiungere la realizzazione.  Ammetto di avere avuto grandi soddisfazioni, ma per farmi spazio e far riconoscere la mia professionalità ho dovuto faticare parecchio”.

Woman in … work

È per via dell’esperienza diretta di Sabrina, delle difficoltà affrontate in ambito lavorativo, e grazie alla sua grande sensibilità che nasce il progetto Woman inwork, un contenitore che raccoglierà storie di donne che fanno lavori “da uomo”.

Il progetto, il cui nome prende spunto e riarrangia il titolo di una famosa canzone della Streisand, raccoglie le voci di donne determinate che in questo caso non lottano per un amore, ma che vogliono vedere riconosciuta la propria posizione, professionalità e competenza. Donne che si fanno spazio in settori lavorativi a predominanza maschile e vogliono condividere la propria esperienza, con la speranza che le nuove generazioni non debbano fare i conti con le stesse discriminazioni.

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